OSTEOPATIA AL SERVIZIO DELLA GASTRO-ENTEROLOGIA

Quando si soffre di problemi di digestione, nel team di professionisti che possono aiutare, non bisognerebbe dimenticare l’osteopata. Le manipolazioni viscerali infatti, aiutano l’ organo a mantenere un buon movimento, e stimolano il sistema vascolare e neurologico di pertinenza di quella zona. Possiamo dire che se con una terapia nutrizionale si aiuta a ripristinare l’ambiente batterico intestinale, rieducando la persona ad ingerire quello che è più giusto per lei in quel momento, l’osteopata “libera” le vie della digestione e le camere dove alloggiano gli organi, aiutando il sistema a funzionare meglio.

STRUTTURA E FUNZIONE SONO RECIPROCAMENTE CORRELATE

A volte la nostra postura non favorisce la digestione, è come se la nostra struttura, che contiene gli organi, non gli offra il miglior ambiente per lavorare.

Nell’immagine qui sotto, potete vedere la nostra struttura esterna ed interna, con le sue cavità; tali volumi sono dinamici, cambiando continuamente la pressione interna, rappresentata qui con questo gioco di molle (in blu). Questi elementi artificiali, ci aiutano a riprodurre la capacità della rete anatomica di fasce, di collegare in modo dinamico le nostre parti. Possiamo cosí immaginare la relazione che si viene a creare tra il contenitore ed il contenuto, l’apparato muscolo-scheletrico e gli organi interni.

Le molle infatti, se accorciate aumentano la pressione di spinta verso le pareti del contenitore; se allungate trasmettono la loro tensione dove passano e la rimandano ai loro vicini. Ad esempio se si accorcia la molla verticale, che vedete dentro la pancia, si allunga direttamente la molla verticale del torace, ma questa tensione viene trasmessa anche alla molla del collo.

Soffermiamoci un attimo nell’osservazione del torace e dell’addome, due importanti contenitori.

Le loro pareti, formate dallo scheletro e dai muscoli (in arancione), in posizione statica, determinano la nostra postura. Quando è in perfetto equilibrio, la linea centrale di gravità, con cui scarichiamo il peso a terra, si trova nella stessa posizione del disegno (in rosso). Se il peso scorre su questa linea, facciamo meno fatica a stare in piedi, e le tensioni e pressioni delle cavità interne, permettono agli organi di svolgere la loro funzione.

Però la vita è dinamica e si esprime con il movimento; il volume e la pressione di queste cavitá cambiano continuamente: prima di tutto per azione del diaframma (in arancione), che unisce le due molle verticali dell’addome e del torace. Questo importante muscolo respiratorio separa le due cavità e stimola gli organi con il suo movimento ritmico. Quando facciamo un respiro, il diaframma si abbassa e la molla verticale in pancia si accorcia, creando la relazione tra le molle verticali dell’esempio precedente.

Inoltre, i nostri polmoni si espandono anche grazie alla disponibilità di movimento della gabbia toracica (cioé costole, sterno e vertebre dorsali) e della pancia, per cui anche le molle orizzontali si muovono.

Il risultato è un continuo cambiamento della pressione interna delle cavità toracica e addominale, fondamentale per muovere il sangue da e verso gli organi. Una perdita del suo ritmo di movimento condiziona certamente la loro funzione. Potete anche immaginare come cambi il volume della cavità quando muoviamo la schiena, ci inchiniamo in avanti, o facciamo delle torsioni.

Bene, tutto questo genera tensioni e pressioni che dinamizzano tutto il sistema. Quando la postura si irrigidisce, il contenitore non è più elastico ed il contenuto non riceverà più delle forze ben organizzate e bilanciate.

Qui sotto ci sono degli esempi di atteggiamenti posturali che rendo la vita difficile sia al nostro sistema posturale, sia alle cavità toracica ed addominale.

Questa è la base dei problemi digestivi che trovano la loro origine nella nostra struttura portante, stimolando la nascita di circoli viziosi, che fanno sí i sintomi continuino a presentarsi, anche se li stiamo curando con fattori esterni (es. farmaci, fermenti lattici, alimenti tollerati, etc…).

Queste relazioni sono alla base del nostro affascinante funzionamento, sia nella salute sia nella malattia. Risalire la cascata di relazioni permette di trovare dove si è inceppato il sistema, e liberarlo; usando solamente le potenti forze naturali di cui il nostro organismo è dotato.

Come diceva il padre dell’osteopatia:

<<Il corpo umano contiene al suo interno la capacità di guarire. Se questa capacità viene riconosciuta e normalizzata, si può sia prevenire che curare la malattia>>.

<<Lo scopo dell’osteopatia è riguadagnare il normale equilibrio di forma e funzione che è tipico della buona salute. L’aiuto osteopatico raggiunge tale scopo grazie a metodi di trattamento in accordo armonico con la costituzione e organizzazione biologica propria dell’organismo umano.>>

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